Mariagrazia Chiodo (Pd) su IVA a beni di prima necessità donne

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“Essere una donna non è mai stato così gravoso. Dalle prime bozze della manovra di bilancio emerge, infatti, l’intenzione del governo di tornare indietro e riportare l’IVA su tamponi, assorbenti, coppette e pannolini al 10%.

Sembra assurdo.

La prima Presidente del Consiglio donna, ancora una volta, mette in campo misure antitetiche la promozione delle politiche di genere ed a sostegno della donna. E tanto appare ancora più inaccettabile se si considera che in molti paesi, ormai, gli assorbenti sono disponibili gratuitamente. In Italia le donne in età fertile sono circa 21 milioni e basta fare un semplice e rapido calcolo per stimare che ognuna di loro consumi fino a 12.000 assorbenti o tamponi nel corso della propria vita. Si tratta di centinaia di euro spesi, con cadenza mensile, per quella che è una funzione biologica legata alla riproduzione, tanto cara all’attuale governo. Per adesso, la scelta di raddoppiare le tasse su questi prodotti è ancora in fase di discussione e noi ci auguriamo che non venga mai approvata, ma l’intenzione c’è. La Premier Meloni, in una conferenza stampa, infatti, ha dichiarato: “Non confermiamo il taglio dell’IVA perché purtroppo il taglio dell’IVA è stato nella stragrande maggioranza dei casi assorbito da aumenti di prezzo e quindi non penso che valga la pena rinnovare la misura”.

Come se ciò non bastasse la manovra prevede anche un aumento dell’Iva sui seggiolini e sul latte in polvere o liquido.

Una legge di bilancio contro le donne, contro le famiglie e soprattutto contro i bambini.

E menomale che questo governo voleva sostenere la natalità.

Giusto qualche numero in più. Alle famiglie i pannolini costano 700 euro all’anno a bambino e la Meloni che fa? Aumenta i costi già insostenibili.

La Presidente ci ricorda sempre che è donna, che è madre. Ci si aspetterebbe, quindi, una politica al passo con le sue dichiarazioni ed affermazioni. Nei fatti, invece, ancora una volta si tenta di fare cassa e far ricadere i costi di questa legge di bilancio sulle donne e le famiglie.

Nei giorni in cui in Islanda le donne protestano contro il divario di retribuzione tra uomini e donne e le violenze sessuali e di genere, sostenute anche dalla loro Prima Ministra, Katrín Jakobsdóttir, che ha aderito alla mobilitazione, parlare in Italia di una manovra portata avanti dalla Presidente del Consiglio (Donna) riguardante l’aumento dell’IVA sui beni di prima necessità per il genere femminile (perché di questo si tratta: non beni di lusso, ma beni di prima necessità e di civiltà), appare ancora più inaccettabile.

Il Partito Democratico è al fianco delle donne e delle famiglie. Su questo tema, così come su tanti altri, non arretreremo di un passo nel fare opposizione al governo, che a conti fatti, si sta rivelando tra i peggiori nemici di donne e famiglie”.

Mariachiara Chiodo
Responsabile Pari opportunità della segreteria regionale del Partito Democratico

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